Disturbo da deficit dell’ attenzione: come riconoscerlo e trattarlo

In questo articolo approfondiremo le cause, le caratteristiche, i modi in cui si manifesta e i metodi per poter trattare il disturbo da deficit dell’attenzione: un disturbo di cui si parla spesso in tante pagine web dedicate come il blog di psicologo-online24.

Il disturbo da deficit dell’attenzione (ADHD) è un disturbo neuro psichico caratterizzato da atteggiamenti di impulsività, iperattività ed incapacità di concentrarsi su qualunque attività si stia svolgendo. Si manifesta già dai primi anni di vita ed è causato da agenti di varia natura divisibili in tre gruppi diversi:

  • Cause genetiche
  • Cause ambientali
  • Cause neurobiologiche

Le prime riguardano principalmente i geni responsabili della produzione di un neurotrasmettitore chiamata dopamina, ovvero la sostanza alla base dei processi cognitivi legati alla memoria e l’attenzione. Per questo motivo, molti farmaci usati per curare il disturbo dell’attenzione sono pensati per aumentare l’efficacia dell’attività della dopamina, aiutando il paziente a prestare maggiore attenzione.

Le cause ambientali sono legate ad aspetti come l’instabilità familiare, i conflitti genitoriali, lo stress familiare per cause correlate (come morti di parenti, traumi o problemi economici) etc.

Le cause neurobiologiche, invece, si riferiscono ad una vera e propria predisposizione neurobiologica che si intreccia direttamente con l’effetto dell’ambiente in cui il soggetto vive: ciò significa che il disturbo da deficit di attenzione può aumentare se alla predisposizione neurobiologica si associano fattori ambientali negativi (come ad esempio la nascita prematura del bambino, l’esposizione del feto a nicotina o alcool e via dicendo).

Cerchiamo ora di capire quali siano i principali modi in cui si manifesta e come poter intervenire per trattare questo disturbo.

I sintomi del deficit di attenzione

I sintomi del disturbo di deficit dell’attenzione sono pressochè simili per tutti gli individui. I più frequenti sono:

  • Incapacità di gestione del tempo
  • Disorganizzazione
  • Difficoltà nella definizione delle priorità
  • Bassa tolleranza nei confronti della frustrazione
  • Impulsività
  • Incapacità nel focalizzarsi su un’attività
  • Irrequietezza
  • Difficoltà di programmazione di compiti ed attività
  • Irascibilità
  • Difficoltà nella gestione dello stress
  • Frequenza di sbalzi d’umore

I più importanti manuali diagnostici e statistici di disturbi mentali affermano che le diagnosi di ADHD possono essere effettuate nel momento in cui i sintomi si presentano in più contesti di vita diversi e sono comparsi prima del compimento del dodicesimo anno di età.

Nelle persone adulte i sintomi rimangono sempre gli stessi, sebbene possano manifestarsi in maniera differente: in età adulta prevalgono infatti su tutti i sintomi legati alla disattenzione che, con l’aumento degli impegni durante la vita adulta, possono diventare più difficili da gestire.

Come trattare questo disturbo

Per poter affrontare e trattare il disturbo di deficit dell’attenzione bisogna affidarsi a specifici trattamenti di tipo psicoterapeutico e/o farmacologico. Solitamente l’intervento psicoterapeutico è consigliato ma facoltativo, mentre l’intervento di tipo farmacologico risulta quasi sempre necessario. Inoltre l’intervento mediante ausilio di farmaci coinvolge soltanto il paziente, mentre il percorso di psicoterapia per questo tipo di disturbo è pensato per coinvolgere sia l’individuo, sia i famigliari (ed eventualmente gli insegnanti) del paziente stesso.

Il percorso di psicoterapia per il trattamento del disturbo di deficit dell’attenzione è un approccio di tipo cognitivo-comportamentale indirizzato verso ogni aspetto coinvolto nel disturbo: si aiuta infatti il paziente ad acquisire capacità di autoregolare la disattenzione e l’impulsività, di pianificare il proprio comportamento nei diversi ambiti di vita e di risolvere i problemi.

La terapia farmacologica si basa invece sulla somministrazione di psicostimolanti che come principali effetti positivi hanno:

  • Controllo dell’impulsività
  • Gestione dell’iperattività
  • Mantenimento della concentrazione e del livello di attenzione

Per poter avere accesso all’intervento di tipo farmacologico è necessario rivolgersi ad un centro regionale di riferimento o ad un qualunque centro privato che si occupa di diagnosticare e fornire sostegno psicoterapeutico a tutte le persone che soffrono di ADHD.